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Il Monferrato

La Cantina Pagliero sorge nel cuore di un territorio d'eccezione: il Monferrato. Anzi, il Monferrato UNESCO, Patrimonio dell'Umanità dal 2014. A valere questa importante nomina, i vigneti che ammantano le sue colline fin dove occhio può arrivare. Li si confonde con l'infinito, tanto sono estesi. Con il loro calmo e rigoglioso ondeggiare, si protraggono ben oltre il limitare dell'orizzonte e quasi sembrano sfiorare la catena delle Alpi in un gioco prospettico che cattura lo sguardo e fa gioire i sensi. Verde brillante nella bella stagione, rosso brumoso in autunno e bianche di neve in inverno, le vigne che caratterizzano gli sterminati panorami di questa fetta di Astigiano sono davvero in grado di regalare vibrazioni uniche, autentiche e memorabili. Soprattutto per coloro che amano il ritmo lento della vita, quello scandire meditato dei giorni che si susseguono uno dopo l'altro con rituale bellezza e commovente armonia.

Vinchio

l paese di Vinchio, dove la Cantina ha la sua sede, è un interessante punto di partenza per cogliere tutto ciò che queste romantiche lande sono in grado di dispensare. In particolar modo per gli amanti della storia e della letteratura, con il celebre scrittore, politico e giornalista Davide Lajolo - tra il museo a lui dedicato e i tre itinerari che ne ripercorrono le orme - che così del suo borgo natio scriveva: “D'inverno, Vinchio è il paese del fango, come in primavera è il paese dei peschi e dei ciliegi in fiore, d'estate è il paese delle lucertole e delle lepri, d'autunno il paese dell'uva, delle vendemmie nere del barbera”.

La “cavalcata” del prode Aleramo

Se oggi il Monferrato è ciò che abbiamo la fortuna di ammirare lo si deve alla leggendaria “cavalcata” del prode Aleramo. Perché la storia del Monferrato è un racconto millenario che si tramanda di generazione in generazione, come una bella favola da narrare ai bimbi prima di andare a dormire. L'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I, per aver avuto da lui salva la vita in battaglia, nominò Aleramo prima cavaliere e poi marchese, promettendogli tante terre quante ne avrebbe percorse cavalcando senza sosta. Aleramo cavalcò come un folle per tre giorni e tre notti senza fermarsi e sfinendo a morte ben tre cavalli. Ma alla fine, riuscì a coprire oltre 400 chilometri di territorio: l'odierno Monferrato. Benvenuti!

Le attività

Poco lontano dal paese di Vinchio, la Riserva Naturale della Val Sarmassa offre sconfinate distese di boschi di robinie, castagni e querce, di cui un esemplare secolare detto “La Ru”, monumento naturale. Ma soprattutto sentieri escursionistici da percorrere a piedi o in mountain-bike.All'interno del territorio comunale, invece, è stato allestito il Museo contadino all’aperto “Vinchio e le colline della Barbera”, che illustra il ciclo del lavoro nei vigneti attraverso bacheche e installazioni collocate in aperta campagna, trasformando così l’intero paesaggio collinare in un museo vivente e produttivo, tra scorci mozzafiato, suggestioni letterarie, tracce indelebili di storia e memorie del tempo che fu.A qualche chilometro di distanza da Vinchio, infine, è possibile godere di un'immensa vista panoramica semplicemente accomodandosi sulla “Panchina gigante rossa e grigia”, una delle innumerevoli big bench disseminate in buona parte del basso Piemonte.
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